23 Ott Selva Nera III: i lungometraggi in concorso
Anche quest’anno, in occasione della terza edizione, le piacevolmente malefiche radici del Selva Nera International Fantastic Film Festival tornano a stritolare il Nord Italia, portando un ricco menù di film, corti e ospiti, tutti accomunati dal genere fantastico nelle sue tante derivazioni.
Il concorso dei lungometraggi e mediometraggi internazionali è particolarmente agguerrito, con 7 opere molto diverse tra loro. L’Italia scende in campo con ben 4 film nel tentativo di sfatare la tradizione che vede come vincitore del premio più importante, quello del “Miglior Film”, sempre un film straniero.
Tanti i generi affrontati si diceva, come l’horror splatter e disturbante della coproduzione tra Thailandia e Usa, “Who’s watching Oliver” (regia di Richie Moore), storia di un serial killer in trasferta a Bangkok e del suo particolare “video-rapporto” con sua madre, che non mancherà di inquietare il pubblico del Selva Nera. “Who’s watching Oliver” ha vinto ben 6 premi nei festival specializzati. Un altro film splatter ed estremo, che stavolta batte bandiera italiana, con violenti omicidi ma con elementi fanta-horror, è “Stomach” di Alex Visani: un vero bagno di sangue.
Affronta il genere dramma con derivazioni thriller/horror l’italiano “Malerba” (regia di Simone Corallini), che si concentra sul rapporto tra due fratelli e la loro malattia della pelle. A tema “dark-fantasy” abbiamo il norvegese “Ragnarok”, realizzato da Ole Fredrik Wannebo, mediometraggio ambientato nel Medioevo e girato nella lingua antica dei vichinghi, con i valorosi guerrieri che devono fronteggiare nei boschi nordici mostri e cavalieri dell’altro mondo in una sanguinosa battaglia durante una notte senza fine. Basato su un fatto di sangue realmente accaduto pochi anni fa è il dramma-thriller italiano girato da Francesco Barozzi, “L’ultima notte” (premiato al “Ferrara Film Festival), inquietante discesa nella follia, calata in un’atmosfera da incubo, in una campagna piena di ombre e segreti. “Carico” di 30 premi vinti nei festival di tutto il mondo, tra cui miglior film ungherese dell’anno (e premi nei più importanti festival di cinema fantastico, come Bruxelles e Fantasporto), uno scoppiettante mix di commedia nera, musical e fantastico nel film “Liza, a rókatündér“ (Ungheria, regia di Károly Ujj Mészáros), dove una ragazza in cerca del vero amore sperimenterà sulla sua pelle cosa vuol dire diventare una “donna-volpe” delle leggende giapponesi. La Roma cupa e violenta già ben dipinta (a tinte nerissime) nel suo primo lungometraggio torna anche nella seconda opera di Dario Almerighi, con “Me and the Devil“ (Italia), tra violenza, solitudine, rapimenti, serial killer e profumo di zolfo…
Anche la sezione Fuori Concorso di quest’anno presenta molte opere tutte diverse tra loro e provenienti da tutto il mondo, come nei due lungometraggi “FP2: Beats of Rage“ (USA, di Jason Trost), con le sue letali gare di ballo in un folle mix di fantascienza post-apocalittica, commedia e musical, condito da tanti omaggi agli anni 80. E poi c’è “Don’t R.I.P. Volume 2“ (Italia), una raccolta di cortometraggi thriller-horror diretti da alcuni tra i migliori registi italiani presenti sulla piazza indipendente. Spazio anche a cortometraggi provenienti da tutto il mondo, come “Lo que ocultan las tinieblas“ (Guatemala, regia di Romeo López Aldana): una situazione apocalittica tira fuori il mostro della sopravvivenza ad ogni costo che c’è in alcune persone, contrapposto alla speranza di altre.
Vedremo l’oscuro prestigiatore di “The Great Domini“ (Libano), della regista Celine Moukarzel, e i suoi inquietanti trucchi magici, ma anche la giungla giamaicana con i suoi mostri e il viaggio della speranza di una madre per salvare il suo bambino in “The Lightning Bird“ della regista Natalie Thompson (Giamaica). Ma vedremo anche il breve, sanguinoso e scioccante incubo casalingo realizzato da Ray Sullivan, dal titolo “Maisie” (Irlanda). Il giovane e promettente Nicola Pegg Pattaro, con “Khalimbu” (Italia), ci racconta di un antico libro maledetto, tra atmosfere tenebrose e rossi momenti splatter. E non è ancora finita, perché da quest’anno ci sarà anche un concorso dedicato esclusivamente ai cortometraggi italiani, che verranno svelati prossimamente.
Tanta carne al fuoco, e al sangue, per saziare il famelico pubblico del Selva Nera…buon appetito!
Articolo a cura di Stefano Bovi
Fonte: CineAvatar
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